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"Pane e olio ai bambini morosi di Montevarchi", vicenda in Regione. Donati e Mattesini: "Interrogazione al Ministro dell'Istruzione"

Genitori morosi con la mensa e bimbi serviti solo con pane e olio. E' quanto accadrà da ora in poi a Montevarchi dove in seguito all'entrata in vigore del nuovo regolamento comunale "alla scadenza del 31esimo giorno di mancato pagamento del...

Genitori morosi con la mensa e bimbi serviti solo con pane e olio. E' quanto accadrà da ora in poi a Montevarchi dove in seguito all'entrata in vigore del nuovo regolamento comunale "alla scadenza del 31esimo giorno di mancato pagamento del corrispettivo per il servizio - spiega la stessa sindaco Chiassai -, è stata introdotta una misura alternativa con la fornitura di un pasto composto da pane, olio e frutta, a garanzia sopratutto del minore, e per permettere ancora ai genitori di intervenire celermente mettendosi in regola con il pagamento, dopo che per 30 giorni il pasto è stato comunque erogato regolarmente avendo avvertito e sollecitato più volte la famiglia di trovarsi in difetto".

Una vicenda che oggi è approdata in Regione, con una interrogazione urgente della vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis all’assessore Grieco e che sarà al centro di una interrogazione del deputato Marco Donati al Ministro per l'istruzione.

Intanto il sindaco di Montevarchi ha convocato per domani pomeriggio una conferenza stampa, nella quale farà un punto della situazione.

IN REGIONE

L'obiettivo dell'interrogazione di De Robertis in Regione è "sapere se la scelta del Comune di Montevarchi di penalizzare i bambini di famiglie morose con il servizio mensa, non sia incompatibile coi valori fondativi del sistema educativo e formativo regionale e legittimi dunque un intervento correttivo da parte della stessa Regione".

“Il legittimo problema del dovuto pagamento del servizio mensa erogato dal comune - sostiene De Robertis - non può tradursi in una discriminazione degli alunni. La scelta del sindaco Chiassai di mettere a pane e olio i bambini le cui famiglie non sono in regola col pagamento del servizio mensa ha un impatto pedagogico disastroso, perché scarica sugli incolpevoli bambini i comportamenti omissivi dei genitori.” “Questa scelta – aggiunge la vicepresidente del Consiglio regionale - crea, in un momento di socializzazione importante per i bambini come è la mensa, una vera e propria segregazione, con ripercussioni psicologiche pericolose. Colpisce, duramente, il senso di appartenenza dei bambini ad una comunità fondamentale qual è quella scolastica, compromettendo la caratteristica di equità, uguaglianza, solidarietà che deve avere il nostro sistema di educazione ed istruzione nel suo complesso.” “Proprio per questo motivo – conclude De Robertis - ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore Grieco perché questa scellerata scelta discriminante compromette pesantemente le caratteristiche e la funzione stessa del sistema educativo e formativo scolastico, creando sacche di discriminazione a danno dei bambini incompatibili con i valori fondanti del nostro modello di istruzione, basato sull’uguaglianza, l’inclusione, le pari opportunità”.

IN PARLAMENTO

Prese di posizione in parlamento da parte dei deputati Donati (Pd) e Gagnarli (M5S) e della senatrice Mattesini (Pd).

"La scelta da parte dell'amministrazione di Montevarchi di somministrare un pasto diverso ai bambini i cui genitori non sono in regola con il pagamento della retta, separandoli dal resto dei coetanei, è un atto fortemente discriminatorio". Così i deputati del Partito Democratico Donati, Ermini, Becattini e Parrini, che annunciano un'interrogazione al Ministero dell'Istruzione. "La notizia che ad alcuni bambini i cui genitori risultano morosi con la mensa, venga dato, in tavoli separati, pane ed olio è gravissima" sostengono. "Se, come affermato dal sindaco, alcuni genitori hanno un comportamento 'furbetto' ci sono altre modalità previste dalla legge per consentire al comune di recuperare le somme dovute evitando una sgradevole separazione tra i piccoli studenti» aggiungono. «Ci auguriamo che l'amministrazione ritiri il provvedimento e prenda misure differenti ma allo stesso tempo presenteremo, assieme ad altri colleghi, un'interrogazione al Ministro dell'Istruzione" concludono.

La senatrice Donella Mattesini parla di:

"Una decisione inaccettabile e profondamente discriminatoria nei confronti di alcuni bambini che così sono stati emarginati dal resto della classe in un momento importante della vita scolastica".

"L'amministrazione comunale si comporta venendo meno alle convenzioni internazionali, sottoscritte anche dall'Italia, che sono fondate sul rispetto dell'interesse superiore del minore. Inoltre il piano nazionale Infanzia e Adolescenza approvato l'anno scorso individua precisi obiettivi che indicano la mensa scolastica un elemento di inclusione e valorizzazione educativa e per combattere le disuguaglianze. Per questo già domani intendo presentare un'interrogazione urgente al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli per sapere se non ritenga la scelta del sindaco di Montevarchi incompatibile con i valori fondativi del sistema educativo nazionale. Porrò questa questione anche al Garante nazionale dell'Infanzia, perché la scelta di un rappresentante delle Istituzioni non può e non deve in alcun modo ledere i diritti dei bambini, discriminandoli rispetto ad altri".

Chiara Gagnarli, deputata del M5S, esprime indignazione in una breve nota:

"Non posso che essere indignata di fronte al provvedimento adottato dal Comune di Montevarchi. Far pagare ai bambini l’inadempienza dei genitori mi sembra quanto di più sbagliato e diseducativo possa essere messo in atto da una istituzione pubblica, tra l’altro mettendo in difficoltà anche il corpo insegnante che ogni giorno accompagna gli studenti nella crescita scolastica e sociale, e che invece si trova costretto ad esercitare il ruolo di controllore del portafogli delle famiglie.

L’amministrazione comunale ha dimostrato di gestire nel peggiore dei modi un fenomeno che purtroppo è all’ordine del giorno in molti comuni italiani, ma che certamente può essere risolto attraverso iniziative di altro genere senza mai mettere in difficoltà i bambini.

Da parlamentare provvederò a mettere al corrente il Ministro dell’Istruzione di quanto sta accadendo a Montevarchi, affinché possa valutare l’opportunità di adottare iniziative, volte sia ad impedire che gli istituti scolastici penalizzino i bambini, ghettizzandoli per le colpe delle proprie famiglie, che a chiarire il duplice obiettivo del momento della ristorazione scolastica, nutrizionale ma anche educativo, visto che a Montevarchi pare se lo siano dimenticato".

PARLAMENTO DEGLI STUDENTI Nel pomeriggio anche il parlamento degli studenti della Toscana è intervenuto nell'argomento, con una nota del presidente Bernard Dika:

"Intervenire su chi non paga è giusto e doveroso ma riteniamo inammissibile una tale scelta" commenta Bernard Dika, Presidente del Parlamento degli Studenti della Toscana, l’istituzione rappresentativa di tutti gli studenti toscani (L.R. 34/2011).

"Immaginate soltanto l'impatto psicologico per un bambino/a che riceve un piatto con pane e olio e di fronte a lui il suo amico mangia la pasta al pomodoro. Altri bambini potrebbero prenderlo in giro e lui non riuscirebbe a capire.” continua Dika.

"Abbiamo presente il trauma che arrecherebbe questo episodio a un bambino in età infantile? - ribadisce Dika - anche se questo dovesse accadere una sola volta lascerebbe un segno profondo nel bambino interessato.

"Mi chiedo come una Sindaca laureata in psicologia abbia potuto soltanto pensare una cosa simile. Un sindaco non può ridursi ad essere un burocrate, deve trovare soluzioni che tutelino il benessere dei più deboli. Non accettiamo questa discriminazione e faremo il possibile affinché ciò non avvenga, interpellando nel caso direttamente la Ministra dell’Istruzione."

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