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Il sindaco Chiassai dice no alla proroga della concessione a Publiacqua

"Esprimo la mia netta contrarietà all'istanza di proroga fino al 2024 sulla concessione del servizio idrico integrato presentata da Publiacqua e che sarà affrontata nella conferenza territoriale n 3 Medio Valdarno il prossimo 4 dicembre"

Ecco che arriva subito la risposta alla richiesta di consiglio comunael aperto da parte delle opposizioni a Montevarchi.

Il sindaco Silvia Chiassai Martini interviene sul l'istanza di proroga della concessione del servizio idrico integrato presentata da Publiacqua Spa che sarà votata il prossimo 4 dicembre

"Dopo 16 anni di concessione, dal 2002, con una scadenza naturale fissata al 2021, ritengo che nell'interesse generale dei cittadini, o di eventuali nuove opportunità, non possiamo continuare ad operare seguendo logiche di monopolio, quasi imposte a tavolino, in quanto il Comune di Montevarchi incide per lo 0,06 per cento sulla quota pubblica della società. Una posizione che l'amministrazione comunale ha già chiaramente espresso anche in altre assemblee sempre in riferimento alla gestione e programmazione dei servizi."

Una presa di posizione netta, ma non solo: "Sono contraria anche alla motivazione che sostiene l'istanza di proroga: la nuova scadenza al 2024 finalizzata ad aggiungere altri investimenti al piano con il mantenimento di un tariffa invariata, quando il gestore consegue il triste primato delle tariffe tra le più care d'Italia, come sostengono anche molte associazioni di cittadini e di consumatori."

I soldi delle bollette restino nel territorio

"Occorre che, contrariamente a quanto fatto in questi anni, i soldi che i cittadini pagano con le bollette restino sui territori smettendo di alimentare sopratutto le casse delle multinazionali del business sui servizi. È mia intenzione di rigettare l'istanza di un'ulteriore proroga della concessione a Publiacqua, di rigettare qualsiasi proposta di aumento delle tariffe, concentrando l'attenzione nella realizzazione effettiva del piano degli investimenti previsto fino al 2021, senza subire alcuna forma di ricatto in virtù anche delle decine di milioni di euro di utili prodotti dalla società ogni anno, ma con l'offerta di un servizio non sempre qualitativamente all'altezza delle bollette pagate dai cittadini."

Infine dice sì al consiglio comunale aperto:

"Sono disponibile all'ascolto e al confronto in consiglio comunale, così come stabilito nella mozione approvata nella seduta del 22 febbraio scorso, perché è fondamentale che tutte le componenti partitiche o civiche, le associazioni, i cittadini si possano esprimere pubblicamente nella sede istituzionale più importante della città su argomenti che mettano in discussione il sistema di gestione dei servizi creato di questi anni"

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